Elia il profeta itinerante
Elia il profeta itinerante
Gc 5,17). Perciò ha una parola che trasmettiamo infondendola nell’intimo del nostro essere.
Quando Dio decise di chiamare a sé il suo profeta, lo rapì in un turbine di fuoco. Eliseo e anche i giovani discepoli dei profeti sapevano che era giunto il giorno della dipartita di Elia. Ne parlavano tra loro con sussurri. Ma accadde improvvisamente; mentre Elia e il suo servo e discepolo camminavano, scambiando qualche parola tra una pausa di silenzio e l’altra, un carro di fuoco, con cavalli di fuoco, si interpose tra loro ed Elia scomparve. Era successo tutto in un batter d’occhi. Eliseo guardava e d’improvviso si vide solo. Il suo maestro lo aveva abbandonato, salendo in cielo tra fiamme. Dalla sua gola sgorgò, incontrollabile, un grido di dolore: «Padre mio! Padre mio!». Non si udì nessuna risposta. Elia lo aveva abbandonato per sempre.
«Per sempre?»
… «Forse Eliseo pensò che lo aveva abbandonato per sempre. I cinquanta profeti, che contemplavano la scena dall’altra riva del Giordano, potettero pensare la stessa cosa. Ma si sbagliavano. Perché con Elia accade l’impensabile. Elia torna a visitare i suoi simili in ogni secolo. Il profeta si rende presente tra gli uomini per ridestare la speranza spesso dormiente tra gli avversi avvenimenti. Elia torna oggi e speriamo che venga domani. Magari potessi sentire il suo respiro stanotte!».
Questo desiderio mi accompagna nello scrivere questo libro: «Magari potessi sentire il respiro di Elia in queste pagine!».
Autore: JIMÉNEZ HERNÁNDEZ Emiliano
Editore: Chirico