Fede e ambiente
Fede e ambiente
È chiaro l’intento dell’autore di porre l’attenzione sul pericolo di disgiungere l’ecologia dall’uomo, mettendo in guardia da quanti, in nome dell’amore e del rispetto per gli animali e le piante, dimenticano il valore della dignità dell’uomo, ridotto alla sola capacità di produrre e di consumare, per poi essere scartato quando ritenuto inabile.
Mons. Rigosi ribadisce la necessità di occuparsi del rispetto per il creato, tenendo presente, nello stesso tempo, il valore della vita umana, dal suo concepimento alla sua fine naturale. In questo senso, occorre una vera “conversione ecologica”, in cui rientri a pieno anche il rispetto per l’uomo, perché non ci può essere vera ecologia a prescindere dalla cura della dignità della persona.
Non esiste, dunque, un’ecologia cristiana, ma esiste un approccio cristiano all’ecologia. Un approccio che deve essere informato, umile, creazionista e antropocentrico.
In tal senso, il presente lavoro dà un contributo notevole, perché fornisce un’informazione di base, alla portata di tutti, prendendo nella dovuta considerazione, senza assolutizzarlo, il lavoro degli scienziati, nella consapevolezza che, come ha affermato a suo tempo il Card. Ratzinger (citato dal nostro autore) «la fede nel Dio creatore è la più sicura garanzia della dignità dell’uomo».
Occorre dunque arrivare, come dice Papa Francesco, ad una ecologia integrale, che comprenda le interazioni tra l’ambiente naturale, la società e le sue culture, le istituzioni, l’economia:
«l’ecologia studia le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente in cui si sviluppano. Essa esige anche di fermarsi a pensare e a discutere sulle condizioni di vita e di sopravvivenza di una società, con l’onestà di mettere in dubbio modelli di sviluppo, produzione e consumo. Non è superfluo insistere ulteriormente sul fatto che tutto è connesso. Il tempo e lo spazio non sono tra loro indipendenti, e neppure gli atomi o le particelle subatomiche si possono considerare separatamente. Come i diversi componenti del pianeta – fisici, chimici e biologici – sono relazionati tra loro, così anche le specie viventi formano una rete che non finiamo mai di riconoscere e comprendere. Buona parte della nostra informazione genetica è condivisa con molti esseri viventi. Per tale ragione, le conoscenze frammentarie e isolate possono diventare una forma d’ignoranza se fanno resistenza ad integrarsi in una visione più ampia della realtà».
Può, dunque, esserci un’ecologia senza cura della dignità umana? Può esserci scienza a prescindere da ogni regola morale? Può l’uomo salvarsi da solo, tramite le sue forze e capacità e senza alcun riferimento a Dio e ai valori morali più elevati?
Mons. Rigosi stimola il lettore a non perdere di vista l’unità tra Dio, l’uomo e il mondo, alla ricerca della vera ecologia che sappia tenere insieme l’uomo e il creato, la ricerca e l’etica, la scienza e la morale.
+ Matteo Maria Card. Zuppi
Arcivescovo