Giuseppe, mio figlio, è vivo!
Giuseppe, mio figlio, è vivo!
Giacobbe aveva 12 figli e il penultimo, un giovinetto di 17 anni, pascolava il gregge con i fratelli, precisamente con Gad e Aser, nati da Bila e Zilpa, schiave di Lia e Rachele, le concubine di Giacobbe. È un caso che pascolasse proprio con loro? La storia di Giuseppe è già segnata e marcata dall’etimologia del nome dei fratelli con cui va al pascolo.
Gad = Buona fortuna. Sembra quasi che Gad volesse augurare un addio a questo suo fratello amato in modo del tutto speciale dal suo papà.
Aser = La mia felicità. «Sono contento», sì, sembra proprio felice di togliere dalla sua vista questo scomodo moccioso che riferisce al papà i loro pettegolezzi.
Con i figli di Zilpa, Gad e Aser, c’erano anche i figli di Bila, Dan e Neftali.
Dan = Mi ha reso giustizia. Penso che sia il più invidioso di tutti i fratelli, assetato di giustizia, che fluisce da un cuore aperto all’invidia. Accompagnerà e, insieme con suo fratello Giuda, figlio di Lia, venderà Giuseppe e lo metterà nelle mani degli Ismaeliti.
Neftali = Ho lottato. Ha lottato per distruggere, non come suo padre che ha lottato per riconoscere Dio come l’unico Signore e chiedergli la benedizione.
...
Viaggiando con Giuseppe, ho incontrato il Signore. A 44 anni, con limitatissima preparazione scolastica, ho imparato molto, dopo essermi innamorato della Parola di Dio. Essa mi è venuta incontro attraverso il Cammino Neocatecumanale e da allora non ho potuto più allontanarmene.
In Giappone, dove sono in missione con mia moglie e 8 figli, il Signore mi ha donato luoghi e tempi in cui potermi avvicinare con calma al figlio di Giacobbe, che mi ha affascinato da sempre.
Accompagnato dai padri della sapienza ebraica, dai padri della Chiesa e da alcuni moderni esegeti, ho seguito le tracce di colui che ha incarnato il “tipos” di Gesù Cristo. Ogni aspetto della vita di Giuseppe è “tipo” della vita del Signore.